“ Camminando immersi in quel bianco di luce propria, tra gli alti tronchi muschiati d’argento, pure il tempo diventa irreale e vivi in un mondo metafisico come dentro un sogno; non ha più peso il tuo corpo, non è faticoso il passo e cammini vagando da pensiero a pensiero. In un infinito tra gli alberi innevati anche le cose della vita sembrano più chiare ”.
[ Mario Rigoni Stern – Stagioni ]

La neve, una compagna abituale per chi frequenta la montagna, non è vero? Quante volte in estate o in primavera, soprattutto ad alta quota, si attraversano nevai o slavine assestate? Per non parlare dell’autunno, specialmente se inoltrato, durante il quale una normale pioggia può mutare repentinamente in una tormenta o in nevischio.
In queste tre stagioni, come direbbe Fosco Maraini, la neve può essere considerata “uno dei fondamentali amici”, un elemento tra i tanti della natura, come l’acqua, il ghiaccio, la roccia o il cielo.
In inverno invece essa è l’elemento primario dell’ambiente in cui ci muoviamo, diviene un tutt’uno con il paesaggio, ne ammorbidisce le linee, ne smussa gli spigoli, ne attutisce i rumori e non solo.
Dopo il susseguirsi di abbondanti nevicate anche i luoghi a noi più comuni diventano nuovi, a volte addirittura irriconoscibili; le gite ripetute più e più volte durante la bella stagione si trasformano in nuove opportunità di scoperta e divertimento. Camminare d’inverno come d’estate, con la stessa curiosità, con lo stesso entusiasmo, ma con il passo ovattato, immersi nella magia e nel silenzio; le ciaspole, o racchette da neve, ci consentono tutto questo.
Con il loro impiego possiamo coltivare la nostra passione per la montagna quando i sentieri scompaiono sotto una spessa coltre di neve, quando il proseguire con i soli scarponi sarebbe difficile, se non impossibile.
Il loro utilizzo d’origine non si avvicina nemmeno lontanamente a quello ludico dei giorni nostri. Esse nacquero, infatti, dall’esigenza di muoversi con più facilità sul manto nevoso delle terre nordiche durante le battute di caccia o per spostarsi di villaggio in villaggio, forse per seguire il bestiame e commerciare.
Anche i primi materiali utilizzati per la loro costruzione erano ben diversi da quelli impiegati oggi; il telaino di un tempo, costituito da legno e corde di fibra vegetale o animale consiste ora in uno stampo di materiale plastico oppure in un profilo di alluminio opportunamente sagomato. I lacci che rendevano solidale la racchetta al piede, fabbricati dapprima con strisce di pelle o stoffa, ora hanno lasciato il posto a moderni sistemi di allacciatura regolabili.
L’evoluzione delle racchette da neve infine è progredita anche in funzione del terreno d’impiego. In passato, infatti, tali attrezzi erano idonei a un utilizzo su superfici per lo più pianeggianti; ora, invece, la presenza di ramponcini integrati e di sistemi “alzatacco” di derivazione scialpinistica consente di muoversi su terreni più ripidi, in presenza di neve soffice o gelata; ma torniamo al loro utilizzo ai giorni nostri.
Negli ultimi decenni sono stati pubblicati molti manuali dedicati alle ciaspole; tra gli argomenti trattati in queste guide troviamo proposte circa gli itinerari da percorrere, consigli sulla tecnica di progressione, nozioni utili alla scelta dell’attrezzatura e fondamenti di meteorologia. Volendo però dare un’idea generale di quest’attività, possiamo dire che le moderne ciaspole sono adatte per effettuare escursioni su itinerari di difficoltà e dislivello modesti ed in presenza di condizioni del manto nevoso idonee. Per quest’ultimo aspetto consigliamo di consultare gli appositi Bollettini Valanghe , emessi dagli Enti Regionali dell’Arco Alpino, prima di programmare ogni gita.
Per quanto riguarda la tecnica di progressione possiamo accennare poche basilari regole; la salita e la discesa devono essere affrontate sempre sulla massima pendenza e possibilmente “fronte pendio”, in modo che i ramponcini laterali e frontali possano far presa al meglio. Per contro, essendo le ciaspole sprovviste di coltelli o lamine laterali, è bene ridurre al massimo i traversi o le diagonali, specialmente se effettuati su pendii ripidi e gelati.
Aldilà delle caratteristiche del terreno, l’utilizzo di bastoncini telescopici è da considerarsi quasi indispensabile, sia per migliorare l’equilibrio, sia per rendere più efficiente la progressione; calzature ed abbigliamento idonei al manto nevoso completano l’attrezzatura.

Anche la nostra Associazione si dedica a questo tipo di attività invernale, ma a differenza dei nostri trekking sociali, le nostre “ciaspolate” non vengono pianificate secondo un calendario annuale.

Piccoli gruppi di soci si organizzano saltuariamente in modo autonomo, oppure si aggregano alle nostre uscite di scialpinismo ( gite sociali o del relativo corso ) qualora queste abbiano caratteristiche idonee anche allo svolgimento con le ciaspole (dislivello, tipologia del terreno, durata, condizioni nevose, ecc).

Per i soli partecipanti adulti è richiesto il tesseramento all’Associazione per l’anno in corso.

Per qualsiasi ulteriore informazione è possibile contattarci all’indirizzo di posta elettronica info@montagnaamicabiella.it.

Vi aspettiamo numerosi!