A partire dall’estate 2006, circa ogni anno, con qualche amico dell’associazione si è sempre riusciti ad organizzare un trekking di più giorni, di rifugio in rifugio, attorno a cime o interi gruppi montuosi di rilevante importanza. Per quest’anno, il 2011, qualche idea è “sul piatto” da mesi, ma la voglia di vedere un posto nuovo, diverso dalle nostre amate Alpi Occidentali, mi fa spremere le meningi ormai da settimane.
Agosto, primo giorno di ferie; recupero dal mio “cassetto della memoria” un’immagine che mi è rimasta ben impressa qualche anno prima, sfogliando un numero de “La rivista del Trekking”. In una foto il gruppo delle Odle svettava sui pascoli della Val di Funes, il bianco calcare delle sue cime faceva contrasto con il verde brillante dei prati sottostanti e con il cielo azzurro sullo sfondo, uno vero spettacolo della natura!
Inizia da questo ricordo fotografico una mia prima indagine sul web, ma con scarsi risultati; sembra che attorno a queste splendide pareti un giro ad anello proprio non si riesca a fare, infatti trovo solo relazioni che descrivono gite da effettuare in giornata, ma non demordo. Mi reco in associazione e, tra i vari libri, manuali e giornali presenti in archivio, trovo un numero de “La rivista della montagna”, datato 2005, che titola: “Il trekking delle Odle”. Bingo! Lo sfoglio e mi rendo conto che quanto descritto non è esattamente quello che cerco, ma è un’ottima base di partenza per capire come programmare il tour. Dopo circa una settimana tutto è pronto; giro ad anello stabilito, carta Kompass aggiornata in tasca, posti tappa prenotati, gruppo affiatato e ben allenato, previsioni meteo passate al vaglio da Marco che, questa volta più di altre, ci azzecca in pieno. Zaino in spalla, si parte!

Il primo giorno è decisamente “saporito”; partenza alle 11:45 dai 2000 Mt del Col Raiser, poco sopra Santa Cristina di Val Gardena, ed arrivo ai 1689 Mt di Malga Zannes, in Val di Funes, alle ore 20:15, dopo otto ore piene di cammino e circa 2300 Mt di dislivello totali tra salita e discesa, passando per i 3025 Mt del Sass Rigais, seconda cima più alta del gruppo, salita e ridiscesa su sentieri attrezzati. L’arrivo a Malga Zannes resterà sicuramente ben impresso tra i nostri ricordi; stanchi ed affamati siamo accolti all’Albergo Sass Rigaiss giusto in tempo per consumare la cena, mentre fuori, oltre i pascoli della Val di Funes, le Pareti Nord delle Odle si colorano di rosa al tramonto.

Il secondo giorno non è da meno, anche se le ore che ci vedono impegnati sono poco più di cinque. Dopo un avvicinamento di circa due ore e mille metri di dislivello, percorriamo tutta l’alta Via Gunter Messner, sentiero che si sviluppa interamente sul filo di cresta delle Odle di Funes ed Eores, e che tocca i 2590 Mt del M.te Ring Spitz per poi scendere sino ai 2340 Mt del Passo di Poma e terminare al Rifugio Genova (2297 Mt), nostro posto tappa ai margini orientali del Parco Naturale Puez-Odle. Il rifugio si rivela veramente accogliente, un vero e proprio albergo in quota, una struttura altresì ricca di storia e tradizioni locali, gestita con simpatia e professionalità dalla famiglia Messner.

Il terzo giorno chiudiamo l’anello percorrendo un tratto dell’alta Via n.2, tra fantastici alpeggi e panorami mozzafiato; dopo una interminabile salita valichiamo la Forcella de la Roa (2617 Mt) per poi toccare la vetta del Piz Duleda (Mt 2909), e scendere lungo la desertica forcella del Sieles (Mt2505) che ci conduce sino ai 2040 Mt del Rifugio Firenze, dove ci fermiamo per pernottare, dopo quasi cinque ore di cammino totali.

Quarto e ultimo giorno: prima del rientro quattro di noi scendono a valle per fare i “ turisti modello”, dedicandosi allo shopping enogastronomico oltre che e al meritato relax, mentre gli instancabili Marco e Renzo sono ancora in parete, sulla celebre “Via Dibona” al Sass de Mezdì (Mt 2762), quasi a voler respirare fino all’ultimo il fascino di queste splendide cime.
Partecipanti: Marco, Renzo, Paolo, Laura, Simone, Gigi